giovedì 15 aprile 2010

Ipnosi Regressiva

Si parla di ipnosi regressiva quando si sfiora quel tipo di branchia della psicologia relativa all'ipnosi che cerca di scavare nei ricordi ormai seppelliti nell'inconscio di un paziente.
Ricordi, in poche parole, "rimossi", dei quali riaffiorano tracce soltanto attraverso ad alcuni traumi/alcune fobie o comportamenti strani che possono influenzare negativamente il corretto andamento della vita di un individuo.

E' una pratica che suscita parecchio scetticismo, in quanto secondo alcuni rende possibile fare gran voli di immaginazione e blaterare e rielaborare in maniera fittizia alcuni eventi del passato, "ricordati" in maniera vivida, ma in realta' indotti da suggerimenti del terapeuta o da influenze inconscie.
Secondo altre persone, invece, puo' essere utile a far riemergere non solo ricordi relativi alla vita corrente, ma anche ad alcune vite passate.

Prima di sottoporre un paziente a tale prova, viene eseguita una visita regolare con una prima diagnosi a se stante. Poi viene valutata la sua attitudine a questo genere di cose. La pratica richiede un isolamento sensoriale dal contesto circostante, uno stato di trance nel quale si induce il processo di regressione, che rende possibile ritornare all'infanzia, e secondo alcuni, anche piu' indietro.

Lo scopo principale e' quello di andare a scavare nel subconscio per cercare di indagare i motivi per cui si manifestano determinati tipi di comportamenti. Essendo tuttavia una tecnica sperimentale effettivamente fallibile e parascientifica, va presa con la dovuta cautela.
Ovviamente e' trattabile solo su soggetti adulti ed idonei al trattamento (privi di psicosi e/o scompensi che potrebbero interferire con il trattamento rendendolo rischioso).

Altrettanto ovviamente i terapeuti sconsigliano vivamente di provare questo genere di trattamento in maniera "fai da te" in quanto, appunto, puo' portare a scompensi, imprecisioni ed arrivare a conclusioni molto errate, non essendo difatto per forza tutte le cose che affiorano considerabili sulla fiducia al 100% veri e propri ricordi, e considerando necessario che la persona abbia una guida affidabile e competente che possa aiutarla a non "perdersi" nel garbuglio di subconscio con il quale entrerebbe a che fare.

Personalmente, non me la sentirei ne' di consigliare ne' di sconsigliare un percorso del genere, sta alla persona interessata cercare di informarsi sentendo entrambe le campane e valutando bene se e' possibile per lui intraprendere una strada di questo tipo per tentare di curare i propri problemi.

E' comunque consigliabile prima di prendere qualsivoglia decisione chiedere il parere di un terapeuta sulla questione che da da pensare. E' possibile che riesca ad aiutare a trovare un lume anche senza ricorrere all'ipnosi.

E soprattutto se mai si decide di affidarsi a qualcuno, verificare la sua competenza con la massima attenzione, e tenere sempre ben presente che qualsiasi cosa riaffiori in questa maniera e' comunque un'elaborazione del subconscio, che puo' essere un fatto accaduto realmente come anche no.

L'applicazione terapeutica dell'ipnosi regressiva (e dell'"ipnosi" in generale, in questo caso del genere di esperienze che si possono avere sotto uno stato di trance) non e' certo l'unica "faccia" che questo "viaggio" si dice abbia.
Le radici spirituali della pratica tuttavia sono state recentemente piuttosto dimenticate a causa dell'applicazione "pratica" che si da ad essa.

Il fenomeno si ipotizza fosse una sorta di percorso spirituale appartenente a diverse culture e civilta' antiche, che descrivono la possibilita' di spaziare in universi mentali molto piu' ampi.
Altri piani dell'esistenza, in poche parole, mondi paralleli, diversi da quello "fisico" concepito come quotidiano.
Ma questa, e' tutta un'altra storia.

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